Un”Classico”

Per i lettori accaniti un “classico” è Guerra e Pace di Tolstoj, per i cinefili  2001: odissea nello spazio di Kubrick, per noi dell’Amatori Velo Lainate un “classico” è senza ombra di dubbio il giro Cuvignone-San Michele-Brinzio da fare rigorosamente il 25 aprile, appuntamento ormai imprescindibile, presente da oltre vent’anni nel nostro calendario e quest’anno valevole anche per il campionato sociale.

Ritrovo come d’abitudine in via Re Umberto alle ore 7.30, siamo in tanti (Nuccia, Sergio, Ugo, Juan, Marco, Giuseppe, Roberto, Ubaldo, Mimmo, Luciano, Paolo, Stefano ed io), mancano i due randagi Raffaele e Fabrizio che hanno anticipato l’uscita alle ore 6.00 per essere di rientro a casa un po’ prima del solito,  e tutti sfoggiamo, viste le temperature insolitamente elevate, la divisa estiva. A dire il vero non proprio tutti, il Presidente anche oggi si è voluto distinguere dalla massa e ha indossato a sorpresa la nuova divisa autunnale, poco male prima o poi riusciremo a fare un’uscita tutti “coordinati”.

Si parte in direzione Varese e l’andatura è costante ma mai eccessiva, dandoci cambi regolari ci troviamo ai piedi del Lozza prima vera asperità della giornata. Affrontiamo la salita con passo controllato cercando di non sprecare energie preziose, poi ci buttiamo in picchiata dalla discesa di Buguggiate e percorriamo il lungo lago fino a Gavirate, poi Gemonio, Cittiglio, rotonda a sinistra altri 100 metri e in men che non si dica svolta a destra e…

…il Passo del Cuvignone ci da il benvenuto. Le pendenze sono da subito severe, tutti iniziamo a smanettare con i rapporti e cerchiamo di salire il più agile possibile. Giuseppe imposta immediatamente un ritmo elevatissimo che riuscirà a mantenere fino in cima io, Luciano, Paolo e Stefano stiamo per un po’ insieme, poco dietro tutti gli altri con Roberto, Marco e Juan che chiacchierano amabilmente (beati loro), e Sergio  che scorta come d’abitudine la “Capitana” Nuccia.

Dobbiamo comunque affrontare tutti questi 9,50 km che salgono con una pendenza media del 8,27% e per un dislivello di 783 mt. Ovviamente ognuno sale col suo passo o quasi, e c’è poco da “sganassare” dato che ci aspettano ancora due salite oltre agli strappi della Valle Olona.

Verso la fine della salita incrociamo e salutiamo con piacere Raffaele e Fabrizio già di ritorno dal loro giro che scendono verso Cittiglio. Arriviamo tutti in cima, quattro chiacchere, qualcosa da mangiare e giù con tanta cautela per la discesa molto tecnica piena di pietre e detriti.

Riempiamo le borracce, via le mantelline e inizia il San Michele. Il paesaggio con vista sul Lago Maggiore è davvero piacevole, la salita, seppur non ostica come il Cuvignone, un po’ meno. I ritmi sono sempre elevati,  Paolo e Stefano menano le danze e dietro tutti gli altri con Juan che sorprende tutti per i continui progressi fatti in questi ultimi mesi.

Tutti ancora insieme e foto di rito.

Luciano, Paolo, Stefano e Mimmo decidono a questo punto per un rientro anticipato, tutti gli altri continuano invece in direzione Brinzio.

Discesa dal San Michele da dimenticare per le condizioni della strada, serve una Mtb altro che copertoncini da 23mm, e via un’altra volta in direzione Varese. I km percorsi iniziano a farsi sentire ma nonostante questo Marco, Giuseppe e il sottoscritto hanno ancora qualche cartuccia da sparare e aprono le “ostilità” sul tratto in pavè all’inizio della salita sognando suggestive imprese al Nord. Anche Sergio dopo ricevuto il via libera dalla “Capitana” ci da dentro e fa capire che la condizione è arrivata. Alla fontanella di Brinzio ci ritroviamo ancora tutti e riprendiamo la strada. All’uscita da Varese Sergio e Nuccia sorprendono tutti dirigendosi sulla Varesina e puntando dritti su Lainate

Siamo rimasti ormai in sette ma questo non ci demoralizza. Piccolo Stelvio e Castelseprio li saltiamo via senza alcun problema apparente, chi di “rapporto” chi di agilità. Dopo questi due ultimi “muri” entra in scena Ubaldo che grazie alle sue doti da passista imposta un bel ritmo. Una foratura di Juan dovuta ad un sasso maligno sulla carreggiata ci rallenta, ma l’intervento provvidenziale di Ugo trasforma quella che poteva essere una lunga e macchinosa operazione in un pit-stop da Formula 1.

Lainate è sempre più vicina, Roberto come al solito tiene alto il morale di tutti, Marco non si risparmia nelle tirate e in un battibaleno raggiungiamo il nostro traguardo.

Alla fine abbiamo percorso 150 km, quasi 2000 metri di dislivello, non tantissimi ma le aspre pendenze del Cuvignone hanno lasciato il segno. Un  giro che ha fatto scoprire alle new entries posti nuovi, un giro che ci ha permesso di stare spesso in gruppo e di migliorare l’affiatamento, un giro “classico” che pur essendo stato affrontato molte volte, ogni volta che lo si ripete è come fosse la prima.

                                                                                                                                                                                   Cesare