Due sono stai gli appuntamenti nella domenica di fine marzo , entrambi agevolati da una spendida giornata meterologica e clima gradevole.
Di seguito troverete i racconti dei nosti atelti
Domenica 30 Marco – GF Sant’Angelo Lodigiano
Scorri il dito sul calendario ed è già il 30 marzo ed è da tempo che abbiamo messo questa GF in calendario...c’è pure il cambio dell’ora e tutto diventa più confuso ma, molti di noi, contenti anche per delle previsioni meteo favorevoli, puntano la sveglia all’alba e partono per Sant’Angelo L.
Sono Roberto, Ugo, Aurelio, Sergio, Nuccia (la capitana), Marco e Giuseppe.
Ci mettiamo in fila per il pacco gara stemperando la tensione con qualche battuta…l’aria è frizzantina e dopo aver ritirato numero e chip, torniamo alle macchine per la vestizione e la preparazione delle bici.
Marco e Giuseppe tardano a causa dei riti Zen/Fantin, i minuti passano e la griglia è sempre più piena.
Sono le 09.30 e viene dato il via, lentamente partiamo e ci mettiamo in fila, siamo nelle ultime posizioni ma non importa,
per noi oggi l’importante è esserci.
Si “mena” subito ai 40 orari ed oltre e Giuseppe, il più smaliziato del gruppo, prende un trenino che Roberto e Marco non riescono a prendere, rimanendo imbottigliati dietro.
Ogni tanto Sergio fa capolino ma ci lascia sfilare per far da gregario alla nostra capitana.
Ugo e Aurelio galleggiano nella pancia del gruppo a pochi metri dai nostri.
Degna di nota la fuoriserie da sbavo di Ugo
al suo battesimo su strada, e l’esordio nel mondo agonistico di Aurelio, comprensibilmente teso.
La capitana non essendo stata previlegiata con un numero di pettorale favorevole , si è subito dovuta districare con una partenza a razzo , che le ha appesantito le gambe.
I primi 30Km per tutti noi sono di pura sofferenza e ognuno di noi medita se optare per il medio fondo o per il lungo.
I distacchi tra di noi si fanno più marcati e dietro si forma la coppia Ugo ed Aurelio .
Mentre più attardati Sergio e Nuccia chiudono il nostro gruppo.
Le strade si presentano esattamente com’erano state descritte, molte buche e sporco che ci preoccupano ad ogni rotonda.
Roberto e Marco raggiungono il primo ristoro che poi corrisponde anche al bivio tra medio e lungo.
- le strade si dividono Giuseppe sempre in fuga seguito da Roberto e Marco si dirigono verso il lungo.
Aurelio ed Ugo impegnano le loro fuoriserie nel percorso medio.
Sergio e Nuccia che per un attimo sembravano ripiegare per il corto , con un sussulto d’orgoglio dirigono le loro ruote sulle strade del medio.
Roberto alla fine confesserà di aver scelto il lungo solo per un senso di colpa nei confronti di Marco, sempre così generoso.
Le condizioni del fondo rimangono pessime ed il tragitto è praticamente aperto al traffico delle auto
Testa bassa e pedalare, pedalare ed ancora pedalare…
Percorso lungo
Marco pedala forte e Roberto, grazie ai panini di Alice (ndr) si riprende…le salite si susseguono e i due recuperano alla grande, non mancando di approfittare dei trenini buoni.
Giuseppe è più avanti supportato da una già invidiabile condizione.
Marco mostra i primi segni di cedimento…strano per uno come lui ma la serata di sabato e forse l’aver mangiato poco, gli fanno pagare dazio anche se, è sempre comunque a mille ed a ruota. Arrivano molto rapidamente al secondo ristoro dove ritrovano Giuseppe ,che divora una coscia di balena e sei/sette Kg di banane.
Si decide di proseguire insieme, da qui in poi la parte più dura dovrebbe esser finita…dovrebbe!
Un continuo saliscendi che spezza le gambe , ma rimangono compatti e “menano” per quanto possono con i trenini dei più forti…cercando di non perdersi e di collaborare.
Sfila così la prima salita delle ultime 3 rimaste, tutte da 3 Km…che soddisfazione passare la ruota sul tappetino e sentire il “beep” del controllo Sdam.
Sfila così anche la seconda salita e tutti, anche a voce alta, si pensa “ ne manca solo una”.
Ormai sono un gruppo, tutti bene o male con le stesse prestazioni ma soprattutto, tutti stanchi e provati…
Passa anche l’ultima salita e da qui in poi si potrebbe pensare che è tutta facile ma non sarà così.
Gli ultimi 25Km circa li percorrono a velocità controllata per due motivi:
1 la strada era così conciata da non permettere altrimenti
2 le forze ormai sono esaurite e quel che conta è arrivare, perciò anche chi ne ha, se ne sta li buono e non spinge, ormai non avrebbe più molto senso.
Un Km dopo l’altro la strada passa e si vedono con enorme sollievo i cartelli indicanti dapprima i 5Km alla fine, poi 3…2…ed ecco il traguardo, la voce dello speaker…ci sono, è finita, sono arrivati insieme, Roberto Marco e Giuseppe…felici come bambini.
Percorso medio
Ugo guida Aurelio dettando il ritmo e ricoprendolo di utili consigli tattici.
Nuccia e Sergio tengono duro proseguendo con il passo della nostra capitana.
Incomincia la seconda salita , verso pometo , Ugo ed Aurelio proseguono compatti , più indietro Sergio si concede un minimo di libertà e affronta la salita del suo passo e supera diversi compagni di sventura sulle rampe del Pometo .
Ma la ricreazione termina allo scollinamento, i compiti di gregario sono troppo importanti.
Ritrovata Nuccia ,
si procede verso la discesa tecnica , che porta sul falsopiano in direzione dell’ultima asperità di giornata , Montu Beccaria.
Ugo affronta di buona lena questa salita , agevolato dal fantasma di “Serpa Perez” che veglia su di lui.
Aurelio incomincia a sentire i primi sintomi di stanchezza ma resiste fino in cima .
Sergio e Nuccia in ritardo di una decina di minuti affrontano di petto la salita , il passo è buono , la stanchezza è sotto controllo ,ma , e con Nuccia c’è sempre un ma , ecco il crampo .
Come sempre puntuale.
Subito ingurgita la pozione magica fornitagli dalla nostra fisioterapista Tiziana , dopo
Ugo scollina per primo seguito a ruota da Aurelio, e subito si gettano in discesa verso la pianura.
Formano un treno con altri concorrenti e tra una menata e l’altra raggiungono il meritato traguardo.
Nuccia sempre più demoralizzata si lascia condurre dal suo gregario nell’ultimo tratto pianeggiate di
Le medie sono di tutto rispetto a dispetto del fondo stradale veramente in pessime condizioni.
Si intravedono i cartelli che annunciano i
3Km, 2Km ,ultimo kilometro e finalmente il Beep che mette fine alla nostra avventura di squadra.
Ugo ci attende all’arrivo , con Aurelio , sistemiamo le bici in auto e ci rechiamo al cupolone per il rifocillarci.
Dopo diversi minuti ci raggiungo i lunghisti e insieme raccontiamo le nostre imprese , anche a volte esagerando , sicuri di aver trascorso una bella giornata di sano sport insieme .
Ecco il link per visualizzare il video della manifestazione realizzato da Sergio .
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Moriondo Torinese
Uno per tre e tre per uno perché, insieme noi usciamo sempre dai guai…
La sigla di un famoso cartone animato giapponese degli anni ’80 è la colonna sonora ideale di una lunga, faticosa, ma soprattutto bella giornata primaverile, che io, Juan e Raffaele abbiamo trascorso insieme attraverso le splendide colline del Monferrato e delle Langhe.
Ritrovo alle 7.30 di domenica nella piccola piazza di Moriondo Torinese, portate a termine le pratiche d’iscrizione e ritirato il tesserino cartaceo, dopo aver salutato qualche ciclista già incontrato in altre manifestazioni, siamo pronti alla partenza.
L’aria del mattino è certamente frizzante anche a causa del passaggio all’ora legale, ma questo fa si che per scaldarci l’andatura è subito pimpante. Il primo strappetto con pendenze a doppia cifra che troviamo dopo 3 km dalla partenza ci fa subito capire come sarà il resto della randonnée, ma fortunatamente veniamo raggiunti da un bel gruppo che imposta una andatura da gran fondo. I kilometri scorrono veloci e in gruppo si riesce persino a chiacchierare e a scambiare battute con i compagni d’avventura con cui arriviamo al primo posto di controllo (km 49). Timbriamo, ci rifocilliamo e riprendiamo insieme al “nostro” gruppo la strada che inizia a farsi più tosta. Affrontiamo in rapida (si fa per dire) successione quelle che sono le due salite più impegnative della giornata, la salita di Neive che si snoda sinuosa tra gli stupendi vitigni del Moscato d’Asti, e dopo uno dei rari tratti in falsopiano la salita che porta Cravanzana dove è posizionato il secondo punto di controllo (km 90).
Arriviamo con un po’ in ritardo rispetto a tutti gli altri ciclisti che erano stati per buona parte del percorso con noi e mentre questi stanno per ripartire Juan con un colpo di genio urla: “Aspettateci che arriviamo anche noi!” Dato il clima amichevole che si respira in queste manifestazioni la richiesta è accolta così possiamo ripartire tutti insieme.
L’andatura resta, però, decisamente elevata, e per un lungo tratto di circa una ventina di kilometri di mangia e bevi dobbiamo aiutarci a vicenda per restare nella scia di chi ha davvero parecchie energie più di noi. La salita prima di Canelli lascia il segno e il caldo anomalo per la fine marzo inizia a farsi sentire.
Al kilometro 136 il bar dove è posto il terzo punto di controllo viene preso d’assalto. Bibite, panini, focacce, cioccolato e altro ancora è tutto buono da mandare giù per ricaricare le batterie, ma per fortuna l’umore è ancora alto e Raffaele immortala questi momenti memorabili.
A questo punto mancano “solo” poco più di 60 kilometri per arrivare di nuovo a Moriondo e d’ora in avanti sarà tutto un susseguirsi di strappi e strappetti decisamente insidiosi che ci mettono a dura prova e prosciugano le forze restanti. Grazie all’esperienza da randonneur di Raffaele e alle indicazioni che ci fornisce il suo Garmin, riusciamo ad arrivare senza perderci, come purtroppo successo ad altri partecipanti, all’ultimo punto di controllo di Vaglierano Basso (km 171).
Siamo consapevoli che il grosso del “lavoro” l’abbiamo già portato a termine, ma gli ultimi kilometri presentano ancora qualche insidia con la strada che tende sempre leggermente ma inesorabilmente a salire. Insieme con un altro terzetto di ciclisti torinesi giungiamo nei pressi dell’arrivo. Durante gli ultimi kilometri assaporiamo il gusto dell’impresa e tutta la fatica sembra svanire.
Dopo 202 kilometri e circa 2500/2600 metri di dislivello siamo di nuovo al punto di partenza, timbriamo per l’ultima volta il cartellino, e con il sorriso sul viso ci godiamo un più che meritato pasta party.
Qui i grafici della planimetria e dell’altimetria della randonnée di Moriondo Torinese.