Rando del Ticino – 2 marzo 2014
Il ritrovo oggi è fissato alle 7.20
e sappiamo che gli scenari non saranno certo quelli ai quali ci siamo, seppur in pochissimo tempo, abituati a vedere in quel di Alassio.
L’obbiettivo per me, Giuseppe, Marco, Ugo, Cesare, Juan, Raffa, Fabrizio e Mimmo è quello di portare a casa i 200Km…per fare fondo…
Sergio decide di sacrificarsi in nome della capitana e degli altri ragazzi che data una preparazione diversa, optano per il “corto” da 100Km.
Ore 7.45 ci siamo tutti,
i sopra citati ai quali si aggiungono Aurelio, Ubaldo, Antonio, Celestino, Patrizio e Umberto.
La partenza è subito ad un ritmo interessante…si sa, è fondamentale prendere la ruota di un bel gruppo per poter fare tutto con la minor fatica possibile.
Logisticamente e quasi involontariamente ci siamo da subito divisi in due gruppi: “quelli della
Senza troppe difficoltà ci avviciniamo al primo ristoro anche se, i primi Km nella desolazione delle risaie ci fanno saggiare un po’ di fatica ed un aperitivo di vento.
Giunti al primo controllo, molte le pause bagno e qualche incidente con relativa “constatazione amichevole” fanno scivolare via il tempo in men che non si dica.
Ripartiamo alla ricerca di un treno al quale unirci ma in realtà ora siamo noi a tirare.
Raggiungiamo il mio amico Manuel, uno di quei gladiatori che silenziosamente tiene il ritmo di un treno e guai a distrarsi un attimo, pena il doverlo raggiungere alla rotonda successiva.
Il ritmo è tutt’altro che regolare, continui strappi e rilanci rendono alcuni Km più impegnativi di quelli percorsi una domenica fa a Laigueglia.
I cambi avvengono in modo più o meno regolare e sin da subito Cesare e Marco fanno la differenza.
Giuseppe oggi lo troviamo in tenuta da Gardaland, con uno zainetto per il quale devo dire grazie, visto che dapprima è servito a contenere il mio gilet e poi come Mary Poppins, ne è venuta fuori la brugola che mi ha salvato per il rientro.
A pochi Km dal secondo ristoro e controllo infatti, rompo un raggio e costringo il gruppo ad una sosta forzata vedendo sfilare un paio di “trenini buoni”…ruota storta, morale un po’ danneggiato, ma si riparte, nella speranza di non trovare discesone toste dato che ora, sono senza un freno.
Secondo ristoro, qui la pausa si fa più lunga…mancano circa 100Km alla fine ed abbiamo bisogno di energie.
Si riparte e troviamo un bel gruppo al quale unirci…arriviamo al ponte di legno, quello che ci è stato descritto come pericoloso…qualche scivolatina ma passiamo via dritti.
Nel seguire un trenino purtroppo questa volta è Mimmo a chiedere la sosta forzata…non vede un sasso e si ritrova con la gomma a terra; pochi minuti e ripartiamo, non prima di aver visto sfilare altri gruppo, con nostro immenso rammarico.
Juan con estrema naturalezza, tiene su alto il morale del gruppo che ormai è quasi sempre trainato dai due daini…ma nessuno di noi si tira indietro nel tirare un po’!
I Km scorrono e tra un “Machina” di Juan e qualche battuta di Raffa, arriviamo al 145mo Km circa…dapprima Fabrizio ed in seguito Giuseppe, vedono la lampadina spegnersi ed entrano in crisi.
Cerchiamo di non perderli per qualche Km, almeno fino al terzo ed ultimo ristoro ma Fabrizio fatica sempre più mentre Giuseppe, riesce in qualche modo a non mollare.
Alla cascina Fabrizio ci dice di continuare da soli, ormai mancano 30Km e preferisce farli al “suo passo” mentre Giuseppe, rinvigorito dalle vitamine di Raffa, riprende i giri e torna come nuovo.
Ormai ci siamo, arriviamo pian piano al Rancilio, casa di Giuseppe che fatica a non sgasare un po’…ci giochiamo persino il GPM sul cavalcavia e Marco mi regala il terzo posto.
Ancora qualche curva ed è fatta, siamo arrivati…tutti insieme…o quasi!
È stata un’altra bellissima esperienza che non solo ci ha fatto fare allenamento ma che ha saldato il gruppo.
Premio “2 maglioni” ai paesaggi, premio “Simpatia e sprint” a Juan…per gli altri…gli altri!
Roberto
Quelli che !!!!…. Fanno i 100
Si parte scaglionati per via delle posizione prese in griglia , il mio obbiettivo è di non perdere nessuno e arrivare tutti insieme.
Mi fermo e attendo l’arrivo di Patrizio e Celestino, più avanti vedo Nuccia e Umberto che ci attendono , mentre Aurelio, Antonio e Ubaldo si sono uniti al gruppo dei 200.
Ricompatto il gruppo e aumento il ritmo e supero un gruppo di bikers con le loro Mtb pensando che il ritmo sia basso .
Dopo pochi km ad una rotonda vedo Aurelio fermo per colpa di una ruota bucata , rallento ma mi ricordo che le sue ruote ,seppur fantastiche, montano i copertoni senza camera e quindi non sono in grado di aiutarlo.
Purtroppo non avendo riscontri del mio compagno di pedalate “Garmin” ,dimenticato a casa , sostengo un ritmo troppo elevato e dopo alcuni minuti mi accorgo che il gruppo si è spaccato, solo Nuccia è riuscita a stare in scia con altri 3 o 4 ciclisti.
Mi fermo ad una rotonda e vedo giungere uno alla volta Umberto, Celestino e Patrizio .
Ripartiamo tenendo un ritmo più blando fino alla deviazione dei 100 dove mi aspettano Antonio Ubaldo e Nuccia.
Sosta per un breve ristoro e per la foto di rito .
Con l’aiuto di Ubaldo ,sempre in gran forma, ci dirigiamo verso la metà del tracciato, le indicazioni portano ad un sottopasso allagato ,per le continue piogge , che ci impedisce di proseguire .
L’unica possibilità e quella di risalire con la bici in spalla il fianco della ferrovia attraversare l’unico binario per poi discendere dalla parte opposta .
Ci inerpichiamo sulla massicciata e riscendiamo dalla parte opposta , purtroppo il tratto allagato era così vasto da essere impossibile attraversarlo senza danni collaterali.
Con i piedi fradici riprendiamo il percorso , ma subito Umberto entra in crisi .
Si rallenta ad un ritmo più congeniale per tutti e si raggiunge la via Novara che ci consente di attraversare il Ticino.
Ma le sorprese non sono finite , Patrizio incomincia ad accusare i primi crampi , stringiamo i denti e proseguiamo.
Lasciata la via Novara , i crampi si ripresentano sempre più dolorosi , ci fermiamo e dopo qualche esercizio di allungamento si riparte, ma l’obbiettivo a questo punto è solo arrivare .
Ci supera un gruppo numeroso e lascio il via libera a Nuccia di aggregarsi per poter finalizzare al meglio l’allenamento, arriverà 20 minuti prima di noi.
Voglio sottolineare il bieco tentativo da parte di un club con divisa bianca e nera ,di acquisire la nostra "Capitana", con promesse anche economiche, ovviamente respinte al mittente.
Noi proseguiamo ,ci fermiamo una seconda volta , e alla fine con qualche difficoltà arriviamo alla nostra meta.
Il mio ringraziamento va a:
Antonio che mi ha aiutato a tener il gruppo unito
Ubaldo seppur con una gamba da 200 km si è sacrificato per aiutarmi lungo la seconda parte del percorso
Celestino che si è dimostrato già pronto per uscite più impegnative.
Un plauso ad:
Umberto in continua crescita, che seppur soffrendo da sempre il massimo
Patrizio è stato colpito dai crampi ma è riuscito a chiudere la manifestazione.
Complessivamente eravamo in 16 e a parte lo sfortunato Aurelio , tutti hanno concluso la manifestazione.
Bravi a tutti.
Sergio